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Davvero Olivetti doveva chiudere? Il racconto di un testimone

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- Parliamo dell'azienda che ha creato prodotti unici e influenzato il modo in cui utilizziamo la tecnologia oggi... Olivetti è stata fondata ad Ivrea il 29 ottobre 1908, il primo "negozio" fisico nacque a Venezia in piazza San Marco, progettato dall'architetto Carlo Scarpa nel 1957 commissionato da Adriano Olivetti; esso non sarà destinato ad essere un vero e proprio spazio di vendita per le macchine da scrivere dell'azienda, ma bensì ad essere uno showroom "un biglietto da visita" che incarnava la filosofia e produzione unica di Olivetti. All'apice della sua fioritura Olivetti contava più di 75mila dipendenti, pensate esattamente quanti ne ha ad oggi la Apple. L'azienda aveva stabilimenti in Germania, Brasile, USA, progettati anch'essi da illustri architetti e designer proprio come a Venezia. Adriano Olivetti crea un idea di fabbrica nuova, completamente diversa dalla chiusa e austera Fiat. Anche all'interno della fabbrica l'ambient

Dipendenza dai videogiochi, un rischio concreto

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La dipendenza dai videogiochi è una condizione in cui una persona perde il controllo sull'uso dei videogiochi; ad esempio io ho un mio amico che ne era dipendete, per privacy lo chiameremo M. P. Ma prima spieghiamo cos'è una dipendenza dai videogiochi : come ho detto prima la persona perde il controllo, compromettendo la sua vita quotidiana, le relazioni e le responsabilità.  M. P. aveva scaricato da poco BRAWL stars un gioco della SUPERCELL che quest'anno ha avuto un notevole rilancio. Si ritrovava spesso a pensare solo al prossimo momento in cui potesse giocare, il mondo attorno a lui era come se perdesse di importanza e tutto ciò che contava per lui era il gioco.  Per lui era un'esperienza coinvolgente che lo faceva sentire più vivo e stimolato , ma allo stesso tempo si rendeva conto che stava trascurando altre parti della sua vita. Le ore volavano mentre era immerso nel gioco, e quando doveva smettere provava una sensazione di irritazione, frustrazione. M. P. aveva

L'importanza del perdersi in un libro

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Nell'era digitale in cui viviamo, immersi nella frenesia del quotidiano e nella rapida successione di immagini e informazioni, c'è un rifugio prezioso che offre un'esperienza unica e profonda: la lettura di un libro. Attraverso le pagine di un libro, ci immergiamo in mondi fantastici, esploriamo nuove culture, affrontiamo sfide e impariamo grandi lezioni che solo i libri possono darci. Ma cos'è che rende così speciale e importante il potere della lettura? Aprire un libro è come aprire una porta verso un universo parallelo , un mondo dove le regole possono essere diverse e le possibilità infinite. Con ogni parola letta, siamo trasportati in avventure epiche, intrighi avvincenti, o riflessioni profonde. La magia della lettura risiede nella sua capacità di stimolare la nostra immaginazione, di farci vivere esperienze altrimenti impossibili e di trasportarci in luoghi lontani nel tempo e nello spazio. Nei libri troviamo non solo svago e intrattenimento, ma anche conoscenze

L'uomo ed i colori, una storia di simboli

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- L'uomo è un animale sociale, ciò comporta un abisso di conseguenze che vanno a descrivere il nostro tessuto sociale. Da quando l'uomo ha iniziato a evolversi e a formare le società egli ha usato un elemento che c'è sempre stato e che ognuno di noi vede, i colori.  Murales Genoa Inutile dire che trattare di un argomento del genere nella sua totalità equivarrebbe ad un punto di non ritorno, perciò noi ora tratteremo dell'utilizzo dei colori nella società passata e odierna, ed in modo semplice e riflessivo: come essi abbiano un impatto determinante nel modo in cui ci relazioniamo tra di noi. Ideologie, pensieri, movimenti, gruppi, bandiere, simboli e nazioni sono solo la punta dell' iceberg della relazione dei colori con il tessuto sociale. In particolare c'è un aspetto che caratterizza la socialità dell'uomo, ovvero il senso di appartenenza: questa in qualsiasi  contesto si applichi è importante nelle società passate e moderne. Ma perché parlo di ciò? E cosa

Il nero è (solo) un colore?

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Illustrazione di presentazione della mostra "Sociocromie" - Dopo aver osservato durante la visita al Museo della Scienza la mostra Sociocromie ( vedi articolo ) sono rimasta stupita dal fatto che il colore nero fosse ripetuto per ben sei volte, allora ho deciso di analizzare questo colore, per confrontare come nel corso degli anni questo colore venga associato diversamente alle cose, a volte in modo positivo, a volte anche in modo negativo. MANO NERA 1911 Mano nera è il nome e il simbolo che identifica varie associazioni segrete, con finalità politiche o di carattere delinquenziale. Il termine prese piede nei primi anni del Novecento e deriva dall'abitudine degli estorsori di inviare alle loro vittime lettere minatorie contrassegnate dall'emblema di un teschio e tibie incrociate, o da una mano nera, accompagnate da minacce di morte. Nei primi decenni del Novecento in Serbia si costituì una nuova società segreta sotto il motto "Ujedinjenje ili smrt" - letter

Sentire il vuoto interiore per conoscere gli altri

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Pubblichiamo qui il saggio di Beatrice Formaggi, studentessa di 5C che ha vinto la selezione di Istituto qualificandosi alle gare regionali delle Olimpiadi di filosofia. Appare evidente in tempi odierni l’importanza di elevare le proprie peculiarità superficiali al mondo, nel tentativo di trovare altri individui con cui rapportarsi in modo spensierato. L’uomo del ventunesimo secolo è attratto dalla comodità e dalla semplicità, due termini con cui si potrebbe descrivere, per l’appunto, l’avanzare del progresso. Tali appellativi vanno a diramarsi in più ambiti della vita del singolo, fino ad arrivare ai rapporti sociali di cui si è iniziato a parlare poc’anzi. In tal modo, io, individuo dotato di pensieri e preoccupazioni distribuiti tra il mio conscio e il mio inconscio, non avrò l’incombenza di appesantire il mio carico con quello degli altri se decido di espormi superficialmente a mia volta. Questo processo, interpretabile come un meccanismo di difesa, impigrisce l’animo umano ormai c

L'uomo che ha cambiato il mondo della musica due volte

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- Due dei gruppi musicali più rivoluzionari del periodo tra gli anni 90 e 2000 sono i Blur e i Gorillaz, due gruppi parecchio diversi tra loro, nati però da un idea dello stesso uomo: Damon Albarn. Nato il 23 marzo 1968 a Londra, Damon Albarn inizio il suo viaggio nel mondo della musica con il suo primo gruppo musicale, i Blur, fondato nel 1988 da Damon e da tre suoi amici: chitarrista Graham Coxon, bassista Alex James , e batterista Dave Rowntree , ma non rilasciarono il loro vero primo album  Damon Albarn   Leisure  ( Tempo libero ) fino al 1991.   Per quanto questo album fu un   successo, oggi viene considerato dai   membri della band il loro peggiore.  Dato che molte delle canzoni furono modificate dal loro manager per far aver all'album un successo commerciale maggiore. Con il tempo i Blur guadagnarono il titolo del primo gruppo pop britannico di successo, vincendo anche la battaglia del Britpop nel 1994 contro gli Oasis, con uno dei loro album più famosi,  Parklife   ( Vita d

Manfred, l'eroe romantico che parla a tutti noi

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Johann Peters, Manfred morente - Il Manfred, opera teatrale composta dallo scrittore romantico Lord Byron nel 1817, è una delle più alte testimonianze della letteratura romantica. La storia, vicina alle vicende autobiografiche dell'autore, vede nei suoi tre atti il percorso del protagonista, un giovane nobile di nome Manfred tormentato da una terribile colpa che lo opprime, colpa che non viene mai esplicitamente chiarita ma che si scopre più tardi essere legata alla morte dell'amata Astarte.  Ma prima di addentrarci nella storia del nostro eroe byroniano, perché un'opera del 1817 dovrebbe interessare dei giovani studenti come noi ancora oggi? E perché dovremmo avvicinarci alla lettura di questo o  qualsiasi altro classico?  Si potrebbe pensare che siano cose vecchie e polverose che si studiano sui libri di scuola, lontanissime di data e di spirito  ma, per fortuna, non è così. I classici della letteratura, più o meno recenti che siano, proprio per il fatto di essere classi

L'orrore della nostalgia e degli spazi liminali

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Vi voglio fare una domanda, che cosa provate guardando questa immagine? Magari provate nostalgia, i ricordi delle serate in famiglia spese qui, o la sensazione delle vostre mani che accarezzano gentilmente il tavolo, una sensazione triste, che però vi crea comfort... Oppure una sensazione di inquietudine , non vi sentite a vostro agio, trovate l'immagine strana  data la forte luce ma allo stesso tempo soffusa del flash della camera, o la bizzarra moquette... O magari sentite un mix di entrambi. Queste sono tutte sensazioni provocate da immagini liminali come questa.  Ma che cos'è un'immagine liminale? Il concetto di liminalità è usato per descrivere un momento o luogo di passaggio, sia concretamente, che psicologicamente, come un corridoio o il periodo dell'infanzia. Un'immagine può essere definita liminale se provoca un senso di inquietudine, malinconia, nostalgia, e anche un misto di comfort e disagio, usando fotocamere con una risoluzione bassa (difatti la maggio

I fumetti americani durante e dopo la guerra

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Copertina di Captain America, 1941 I fumetti hanno appassionato generazioni di lettori e di collezionisti, che li tengono e venerano come cimeli. Vi sono stati diversi periodi della storia che hanno caratterizzato il fumetto, che da semplice scrigno di storie è diventato un vero e proprio sistema di propaganda contro i nemici. I principali protagonisti dei fumetti erano i supereroi o “tizi in calzamaglia”. In America, durante la seconda guerra mondiale, molte case editrici come la DC e la Marvel (che negli anni 40 era chiamata Timely Comics) svolsero un ruolo cruciale, come fece anche l'esercito americano. Tramite le loro storie questi supereroi si scagliavano con ira contro i nemici tedeschi e giapponesi; essi erano disegnati come mostri e soprattutto i giapponesi erano disegnati con denti sporgenti o, nella metà dei casi, con zanne. Tra i supereroi troviamo Superman, Wonder Woman, Namor e il più “guerriero” di tutti ovvero Captain America che scagliò addirittura un pugno in facci

Il Klee-Barabino per Giulia

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"Volevo solo scomparire in un abbraccio" Il murales a Milano per Giulia, realizzato dall'artista Fabio Ingrassia. Sono giorni difficili: dopo il caso di cronaca nera del femminicidio di Giulia Cecchettin, l'atmosfera è tesa. La notizia di questi giorni, un tragico evento, ha portato una serie di conseguenze a livello di opinione comune e di azioni giovanili e cittadine non indifferenti.  Il nostro Liceo, l'artistico Klee-Barabino, ha prontamente risposto. La mattina del 23 novembre del 2023 alle sette e quaranta - siamo vicini alla Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - un gruppo di studenti ha voluto esprimere il suo dolore sugli eventi recenti.  Gli studenti iniziano a raggrupparsi, non è stato un evento a sorpresa in quanto i giorni precedenti tramite svariati mezzi di comunicazione digitale l'evento è stato annunciato con messaggi vari. Fa freddo quella mattina, quasi a sottolineare la tristezza di quei giorni.  Le

Il bullometro

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Che cosa è il bullometro? è prendere le misure al bullismo, capirlo, affrontarlo, spezzare la paura. La definizione di bullismo è "Ostentazione di presunta capacità o abilità: banale, indisponente e rischioso modo di distinguersi, che sfocia talvolta in comportamenti aggressivi o violenti". Ma che cosa si può fare? Ecco alcune regole d'oro 1. Aiuta chi subisce bullismo Se un tuo compagno o un tuo amico ti ha confidato di aver subito atti di bullismo, parlane con i tuoi insegnanti. Ricorda: questo non significa fare la spia o tradire il tuo amico. 2. Cambia strada Se non vuoi incontrare il bullo cerca di cambiare strada. Segui un altro percorso quando vai a scuola, specialmente se sei da solo. Cerca inoltre di non andare al bagno quando non c'è nessuno e circondati sempre dei tuoi amici 3. L'unione fa la forza Il bullo è una persona debole e insicura e per questo motivo ti provoca sempre quando sei da solo. Se starai insieme ad adulti o ai tuoi compagni, difficilme