Produttività e procrastinazione: sono bilanciabili?
Come passi la tua quotidianità?A volte basta organizzarsi in una routine, basata sugli orari della giornata, dove cerchi il tempo sia per fare i compiti che per svolgere attività secondarie: giocare ai videogiochi, disegnare per conto proprio, suonare qualche strumento musicale ecc.
Ci sono particolari casi, però, dove non è semplice la cosa. Magari i compiti e gli argomenti da studiare sono troppi, troppo complicati e stancanti. Altre volte il nostro stato mentale non è in grado di svolgere certe attività e ci limita a stare davanti ad uno schermo. Restare al passo con la propria routine si rivela perciò più arduo del previsto.
Il motivo potrebbe essere semplicemente la stanchezza, conseguenza di un periodo impegnativo, tra scuola e corsi extra-scolastici. Può far bene non sforzarsi troppo a fare una cosa che, educativa, divertente o meno, non si vuole fare. Inoltre, dietro ad uno schermo, volendo, si potrebbe sempre trovare qualche contenuto istruttivo ed educativo, che perlomeno testimonia un grande impegno dell’autore, per la scrittura, il montaggio ecc.
A volte, però, sarebbe giusto quantomeno tentare di fare qualcosa con 0 voglia. In primis perché, prima o poi, bene o male, ci ritroveremo a fare cose contro voglia continuamente: pagare le tasse, andare a lavorare ecc. In secondo luogo aiuterebbe di più che guardare un contenuto da internet, che sia educativo o meno. Anche perché spesso, nei social network, è più probabile trovare contenuti ignoranti, fini semplicemente a guadagnare qualche visualizzazione. Probabilmente sono proprio questi tipi di contenuti che provocano maggiore dipendenza, perché appena terminano nasce la volontà di ricercarne altri simili in poco tempo, scopo che raramente si raggiunge.
Può darsi anche che tu, nel pieno di una giornata, abbia portato avanti le tue passioni e che tu possa concluderla lì. Se, però, avessi potuto invece dedicare ancora più impegno e tempo a queste attività, senza sprecarne affatto davanti ad uno schermo? E soprattutto perché nonostante la consapevolezza di aver gettato tempo con lo smartphone, ti illudi di non ripetere l'errore la volta successiva?
Quest'ultima domanda si collega ad un altro problema: rimandare al futuro (domani, la settimana prossima…) quello che potresti fare benissimo ora. In certi casi non ci sarebbe alcun male, come smettere di imparare una nuova canzone alla chitarra per concentrarsi sui compiti. Il dilemma avviene quando si fanno queste decisioni pochissimi minuti dopo aver impugnato lo strumento, anche perché queste attività richiedono un grande impegno svolto in un maggior tempo, almeno 2 ore al giorno. E' inoltre più probabile che si accantonino queste attività per stare a mettere like e commentare ai post e reels di Instagram, con cui peraltro non vorremmo nemmeno avere a che fare.
Non è per niente impossibile, infatti, che l'unico motivo per cui navighiamo su queste piattaforme, sia sentirsi in qualche modo essere connessi agli altri, alle loro e nostre passioni, cosa però che, tecnicamente, è impossibile. Questo perché, anche se ci sembra, non siamo mai veramente ''connessi'' agli altri, dato che possiamo osservarli solo tramite una proiezione dello schermo, non nella realtà fisica. Se anche ci si ritrovasse davanti ad un piccolo contenuto, ma comunque di qualità, non è però detto che si bilanci con i nostri desideri e canoni, quindi non saremmo mai veramente soddisfatti nemmeno lì.
Si potrebbe continuare a dimostrare perché i social siano più che un bene un male, ma il punto è che sarebbe meglio, quantomeno tentare, di svolgere attività che stimolano meglio la concentrazione e la creatività, come disegnare, leggere, scrivere, ascoltare o suonare musica. Sono tutte attività che possono allenare i muscoli del corpo, anche i più piccoli, aumentare il livello di concentrazione e attenzione nello sviluppo di qualcosa e, soprattutto, stimolano la creatività. E' vero che alcune di queste azioni probabilmente richiedono troppi sforzi e procedure un po' macchinose, ma personalmente ne vale 1000 volte di più la pena.
C'è anche da ammettere che non sono tutte necessariamente macchinose: per esempio, quando disegni qualcosa, sei liberissimo di farlo con lo stile, i colori, i modelli e gli strumenti che vuoi. Sarebbero comunque tutte procedure meno pesanti di quelli dei social, dove devi usare i soliti comandi nello stesso modo per cerare contenuti o anche solo per interagire con essi.
Sono sincero quando dico che capisco, anche quando si ha una grande passione che si vuole coltivare con tutta la propria voglia, ci si dimostri dipendenti dai cellulari e dagli schermi. Una dipendenza che è sicuramente una brutta bestia, ma battibile. Ci sarà sempre tempo di sacrificare i telefonini e i social per metterti sotto a qualcosa della tua vita di più istruttivo. Anche perché, forse non te ne accorgi, forse non è così e basta, ma chi ci dice che stare un po’ troppo sotto ai social non sia semplicemente un breve momento della tua vita? Potrebbe essere solo questione di metterlo in pausa ed accogliere un periodo il doppio, se non il triplo, più produttivo. Se poi dovesse tornare il buio nella tua luce di produttività, almeno saprai come affrontarla.
Le domande, insomma, che vengono da chiedersi in tutto questo sono: cosa e quando vale la pena di rimandare ad una prossima volta? Quanto tempo bisognerebbe dedicare alle proprie passioni? Come bilanciare i momenti di produttività con quelli di procrastinazione?
S-punk!!!
Commenti
Posta un commento
Che ne pensi? Lascia un commento!