Autocitazionista cronica colpisce ancora: il fenomeno Sally Rooney

- Donne marxiste, donne femministe. Donne bianche economicamente agiate (economiste?). Donne Irlandesi, preferibilmente di Dublino. Donne che hanno vissuto a New York per un pochino.

Sally Rooney
Studentesse di lettere rigorosamente laureate al Trinity College. (qui niente rima.)

Donne dalle preferenze sessuali miste, donne autolesioniste. 
L'ultima speriamo di no ma, nella maggior parte dei casi,

Donne autocitazioniste.

Ecco come Sally Rooney ha conquistato il pubblico più affezionato e fedele (che NON siano i seguaci di Taylor Swift) dall'Irlanda al globo mondo: ragazze in età di sviluppo con leggere infermità mentali. Che forse poi sono anche fan di Taylor Swift, non lo so. Unica cosa che ho da dire su Taylor Swift per favore BASTA paragonarla a Sally Rooney. questo fenomeno deve finire non solo perché fanno parte di mondi diversi e hanno stili, visioni, atteggiamenti che differiscono radicalmente l'una dall'altra, ma anche perché una è nettamente migliore, ha una capacità artistica sviluppata che non si basa su una profondità di facciata e soprattutto non si fa problemi a dire parole come "genocidio" quando è il caso di dirle. Quindi se proprio vogliamo fare il paragone teniamoci nella terra madre e citiamo Sinead O' Connor. 

La scrittrice irlandese Sally Rooney, trentatreenne, dal 2017 regala al mondo della scrittura un nuovo tipo di quotidianità; un'esplorazione delle persone, sia nella singolarità che negli inevitabili intrecci che si creano tra di loro, esplorando ogni aspetto dello spettro emotivo, in costante ripetizione. Rooney infatti raramente scrive personaggi radicalmente diversi tra loro di libro in libro; come da lei detto diverse volte, non le interessa particolarmente un'evoluzione personale, perché scrive esclusivamente per se stessa facendo attenzione a non controllare troppo i social media o dare troppo peso alla sua fama. 
I suoi personaggi, infatti, sono un riflesso di lei, e spesso li usa per metabolizzare e razionalizzare eventi della sua vita; in "Dove sei, mondo bello"(2020) il personaggio di Alice, scrittrice di successo che un anno dopo essersi trasferita a New York (come Rooney) ha un crollo mentale e dev'essere ricoverata in un ospedale psichiatrico, è per l'autrice una sorta di racconto di se stessa. Dichiara infatti in un'intervista per il New York Times:
"spero di non pentirmi di averlo detto, ma questa è la ragione per cui ho sentito di dover scrivere questo libro. Perché per un periodo la mia vita è stata dominata dal successo dei miei due precedenti."
Tra i temi tanto amati dalla nostra amica uno è sicuramente l'ambientazione, sempre a (o intorno a) Dublino, sempre in Irlanda. Anche se questo può sembrare irrilevante, la politica e le condizioni di vita irlandesi sono un tema spesso dibattuto dai personaggi della Rooney, essendo lei stessa molto interessata alla politica e dichiarandosi marxista, proprio come alcuni dei personaggi dei suoi libri, per esempio Frances, la protagonista di "Parlarne tra amici", pubblicato nel 2017 come opera prima. 
La scrittrice spesso critica l'industria, il capitalismo, la cultura che spinge al consumo continuo e alla produzione e che mette la quantità sopra la qualità.

"La cultura dell'autore non beneficia nessuno, neanche coloro che pare ne traggano il beneficio maggiore". 
Murales promozionale del 2020 a Londra, realizzato da Buildhollywood

Ha anche parlato apertamente di come non pensa di dover essere pagata di più rispetto a qualcuno che pratica un'altra professione, si mostra sempre estremamente consapevole dei suoi privilegi e grata delle occasioni che le sono state porte. Per questo trovo fuori luogo chi la critica, scrivendo che "scrive sempre solo di ricchi bianchi che parlano di quanto sono privilegiati"; la trovo non solo una critica assolutamente priva di profondità, che non tiene conto delle molteplici sfaccettature dei personaggi che scrive, ma anche particolarmente limitata rispetto alla stessa concezione di "arte" e "romanzo" della scrittrice, che nella monotonia e nella ripetizione si è creata una poetica ben precisa, che scava e sviscera il conosciuto in continuazione ricavandoci sempre qualcosa di nuovo. 

Penso che la principale forza di Sally Rooney sia proprio questo continuo citare se stessa, le cose che le succedono, che la interessano, il narrare quasi meccanicamente le esperienze vissute con gli amici. Tutti questi elementi donano ai suoi libri un'autenticità e una trasparenza quasi tangibili. I suoi personaggi vivono la loro quotidianità con pensieri talmente specifici e singolari che vederli scritti su una pagina è quasi rassicurante. Navigano amori, opportunità lavorative, successi, fallimenti, spostamenti sui mezzi di trasporto, traslochi, viaggi in macchina, appuntamenti dal dottore, esperienze sessuali, scambi di email, in modo così reale che ti sembra di essere lì con loro, accanto a queste persone che non esistono, che non conosci, ma che potrebbero tranquillamente essere te, o tua madre, o il tuo migliore amico. Personaggi che descrivono l'umano, nella sua interezza.

Francesca Gado

Commenti