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MANGA a parlarne

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  I VERI DEMONI "Devilman"  Gō Nagai  1972/73 Devilman è un manga di Gō Nagai realizzato in 5 volumi negli anni '70. La storia racconta le vicende di un ragazzo che incontra un suo vecchio amico di nome Rio, il quale lo accompagna ad un Sabbath. Durante questo rito, e per una serie di eventi, il protagonista si fonde con uno dei demoni più potenti: Amon. Da questo momento in avanti, insieme all'amico Rio, diventa un cacciatore di demoni. La storia è un pretesto per dare voce ad una critica della società, sia a quella giapponese contemporanea alla scrittura dell'opera che al sistema umano in generale. Infatti, andando avanti nel racconto, la natura delle persone e il loro lato violento emergerà sempre di più, e per paura dei demoni gli uomini inizieranno ad accusarsi l' un l'altro, sino ad arrivare a uccidersi. Da Devilman è stato tratto negli anni '80 un cartone animato che non ha saputo centrare lo spirito e la profondità del manga, trasformandolo in ...

Chronopolis, un film sperimentale

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Chronopolis è un film di fantascienza del 1982 realizzato dal regista e animatore polacco Piotr Kamler. Completamente registrato in stop-motion, il film richiese cinque anni di produzione prima di essere terminato e, anche dopo il suo completamento, subì ulteriori modifiche con la rimozione di 14 minuti dalle riprese definitive lasciando il film senza dialoghi. L'opera si inserisce in un filone dell’animazione sperimentale europea, avvicinandosi a lavori come L’Ange di Patrick Bokanowski, entrambi proiettati fuori concorso al Festival di Cannes del 1982, e ai corti di Jan Švankmajer. La storia, come già espresso dal titolo, è ambientata nella città del tempo, una vasta metropoli sospesa nello spazio, governata da esseri immortali. Annoiati dalla loro vita eterna, essi si dedicano al controllo del tempo e della materia, plasmando questi elementi in oggetti bizzarri che possano intrattenerli, in attesa del "dono supremo", una forza o un potere, in grado di cambiare radica...

"L'arte è ricerca. E non finisce mai", intervista a Lucrezia Salerno

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"Vuoto d'aria e altri lavori", ultima mostra dell'artista  alla galleria Entr'acte Piazza delle Scuole Pie - Il 27 febbraio, la redazione dell'Ekleettico è andata ad intervistare un'artista direttamente nel suo studio privato, stiamo parlando di Lucrezia Salerno, ceramista genovese nata nel 1965. Durante le prime ore pomeridiane, ci siamo incamminati nei meandri degli stretti e avvolgenti caruggi della città, arrivando in questa ampia piazza circondata dagli storici e altissimi palazzi genovesi. Questa ospita diversi laboratori artistici e artigianali tra cui quello di nostro interesse di visita: lo studio della ceramista Lucrezia Salerno . Ci siamo quindi addentrati in questo "nucleo artistico": un piccolo spazio, pieno di lavori, materiali e varie opere che ci avvolgevano e ospitavano come un nido colmo di creatività.  Ad ospitarci c'era Lucrezia, pronta a parlarci della sua esperienza personale nel mondo dell'arte, in questo caso della...

Il colore del melograno

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Il colore del melograno è un film prodotto nel 1969 da Sergej Iosifovič Paradžanov, regista armeno. Considerato come il suo capolavoro per eccellenza, il film racconta le vicende di Sayat Nova , poeta armeno del XVIII secolo, e lo fa suddividendo la sua vita  in otto capitoli: Infanzia, Giovinezza, La corte del principe, Il monastero, Il sogno, Anzianità, L'angelo della morte e Morte. Ognuna di queste introdotta da versi di Sayat. A causa della censura sovietica, tutti i riferimenti a Sayat-Nova furono alterati. Da questo atto derivò un cambio del titolo (da Sayat-Nova a Il colore del melograno ) e l'eliminazione di qualsiasi richiamo alla persona, sia nei riconoscimenti che nei titoli dei capitoli. Nell'incipit iniziale viene esplicitato "Questo film non narra la vita di un poeta in particolare. Gli autori del film si sforzano di riprodurre il mondo del poeta, i moti della sua anima, le passioni e le sofferenze attingendo ampiamente alla poesia armena medievale, ai...

Loputyn: arte dall'innocuo all'oscuro

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Nata a Brescia nel 1990, Jessica Cioffi è un'illustratrice e fumettista italiana. Ha frequentato il liceo artistico nella sua città d'origine per poi trasferirsi a Bergamo e frequentare l'Accademia di Belle Arti. Durante il suo periodo di studi crea un profilo online dove condivide i suoi lavori tramite lo pseudonimo "Loputyn". Comincia in seguito a collaborare con alcune case editrici tra cui la Shockdom, Hop!, Leggere Editore, Rebelle Edizioni. I suoi disegni sono molto personali, in quanto, come dice in un'intervista , essendo una persona riservata e timida riesce a trovare nel disegno un modo di comunicare con gli altri. Un lavoro che mette in luce questo aspetto di Loputyn è uno dei suoi fumetti, " Francis ". In quest'ultimo la protagonista è una strega di nome Metillia, personaggio che mostra l'utilizzo della magia da parte dell'artista per comunicare ciò che vive. Ciò che rappresenta principalmente nelle sue illustrazioni e nei suo...

"Come una seconda casa": intervista a Olga sulla nostra scuola

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All'inizio del 2025, la nostra cara Olga ci confida che questo è il 31esimo anno che lavora in questa scuola. Ci ha raccontato della sua esperienza con molta nostalgia e come ha iniziato a lavorare in questo istituto che nel 1994 si trovava in via Lomellini. Agli inizi degli anni 2000 la scuola venne trasferita in via delle Battistine. I due licei artistici di Genova - il Klee con due sedi e il Barabino - si unirono in un'unica scuola. "Per me il lavoro non significa solo pulire la scuola - ci racconta Olga -  ma è importante avere il contatto con i docenti, con gli alunni e con i miei colleghi. Fa parte del mio carattere!". Da quando ha iniziato non ha mai voluto andarsene o cambiare lavoro , anche se ha avuto anche tante possibilità altrove. Sapeva di voler andare in una scuola artistica perché le è sempre piaciuta per tutte le attività che si svolgevano, che coinvolgevano tutto il personale. "Sono sempre andata al lavoro con molta gioia - continua Olga - perch...

I Lush, icone britanniche dimenticate

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- Subito prima dell' enorme successo del Britpop e del Grunge di metà anni 90, nel mondo della musica alternativa britannica regnava un genere altamente sperimentale e psichedelico chiamato Shoegaze. Nato nel 1988 con i primi due EP e il primo album dei My Bloody Valentine in Irlanda, lo Shoegaze è un genere derivante principalmente dal rock alternativo che si concentra sul creare suoni distorti, eterici, e ondate di suoi che spesso vanno a far affogare gli elementi vocali trasformandoli in elementi melodici, ed uno dei primi gruppi dell'era "classica" del genere sono proprio i Lush. Artisti che spesso uniscono suoni descritti come "sensuali" al grande mix di suoni già presenti nello Shoegaze. Una foto di Miki Berenyi e Emma Anderson  Miki Berenyi e Emma Anderson si conobbero alle superiori nei primi anni 80, un periodo definito da entrambe come difficoltoso per le varie severe restrizioni della loro scuola privata.  Le due hanno entrambe vissuto delle infan...