"Come una seconda casa": intervista a Olga sulla nostra scuola

All'inizio del 2025, la nostra cara Olga ci confida che questo è il 31esimo anno che lavora in questa scuola. Ci ha raccontato della sua esperienza con molta nostalgia e come ha iniziato a lavorare in questo istituto che nel 1994 si trovava in via Lomellini. Agli inizi degli anni 2000 la scuola venne trasferita in via delle Battistine. I due licei artistici di Genova - il Klee con due sedi e il Barabino - si unirono in un'unica scuola.

"Per me il lavoro non significa solo pulire la scuola - ci racconta Olga -  ma è importante avere il contatto con i docenti, con gli alunni e con i miei colleghi. Fa parte del mio carattere!".

Da quando ha iniziato non ha mai voluto andarsene o cambiare lavoro, anche se ha avuto anche tante possibilità altrove. Sapeva di voler andare in una scuola artistica perché le è sempre piaciuta per tutte le attività che si svolgevano, che coinvolgevano tutto il personale. "Sono sempre andata al lavoro con molta gioia - continua Olga - perché tutti gli studenti che vedo ogni giorno sono per me come dei figli. Vedendo i ragazzi che crescono dalla prima superiore fino alla quinta, che sono diventati più maturi, mi viene la pelle d'oca".
Porta sempre qualcosa preparato da lei per poi condividerlo con le classi; noi allievi le suscitiamo sempre gioia, ogni volta che ci vede. 
"Tengo moltissimo alla scuola, e non ho mai pensato di andarmene da questo posto". Ci ha confidato che l'unico modo per farla andare via sarebbe cacciarla dalla scuola, vuole restare fino alla sua pensione.

Ma come era la nostra scuola una volta? Come è cambiata nel tempo?
"Con il tempo sono cambiate tante cose sia nell'ambiente scolastico che politico, in passato c'era molta più libertà, per esempio i ragazzi uscivano fuori in giardino a suonare la chitarra, cosa oggi impraticabile", racconta ancora Olga. "Tempo fa inoltre i custodi venivano più coinvolti: potevano partecipare alle mostre e alle gite scolastiche".
Dal punto di vista scolastico erano previsti piani di studi diversi con un numero maggiore di ore nelle materie di indirizzo, inoltre c'era a disposizione un'aula apposita per le foto oppure per la cottura dei materiali plastici. Ma con il tempo i lavori pratici vengono eseguiti sempre di più in digitale e si è dato spazio ai laboratori con i pc. 

Ricordi ancora gli ex studenti? "Quando passo per strada - ci risponde - vengo riconosciuta da vecchi studenti del liceo, e io faccio fatica a riconoscere i volti che prima mi erano così famigliari. Loro incominciano a raccontarmi che hanno avuto un successo o che hanno una famiglia, a volte anche con dei figli". Anche i genitori degli alunni hanno un bel rapporto con Olga, che li accoglie e li aiuta quando vengono a scuola per un colloquio.

Ci ha raccontato molte storie, soprattutto di quando ha aiutato molti ragazzi con i suoi consigli. Mentre ci raccontava questi suoi ricordi, aveva un sorriso di nostalgia pensando a ogni bel momento che ha passato. Lavorando in questi anni ha potuto vedere diverse generazioni di mode cambiare anno dopo anno: ogni stile esprime il modo di essere e la originalità dei ragazzi. 

Ma dopo tanti anni di servizio, chi ti è rimasto nel cuore? "Per me tutti sono allo stesso livello! Che non sa quale sia il più bello, ogni generazione ha un qualcosa da dare". 

Virginia De Bernardis e Daniela Siriban


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