"Come una seconda casa": intervista a Olga sulla nostra scuola
"Per me il lavoro non significa solo pulire la scuola - ci racconta Olga - ma è importante avere il contatto con i docenti, con gli alunni e con i miei colleghi. Fa parte del mio carattere!".
Da quando ha iniziato non ha mai voluto andarsene o cambiare lavoro, anche se ha avuto anche tante possibilità altrove. Sapeva di voler andare in una scuola artistica perché le è sempre piaciuta per tutte le attività che si svolgevano, che coinvolgevano tutto il personale. "Sono sempre andata al lavoro con molta gioia - continua Olga - perché tutti gli studenti che vedo ogni giorno sono per me come dei figli. Vedendo i ragazzi che crescono dalla prima superiore fino alla quinta, che sono diventati più maturi, mi viene la pelle d'oca".Ma come era la nostra scuola una volta? Come è cambiata nel tempo?
"Con il tempo sono cambiate tante cose sia nell'ambiente scolastico che politico, in passato c'era molta più libertà, per esempio i ragazzi uscivano fuori in giardino a suonare la chitarra, cosa oggi impraticabile", racconta ancora Olga. "Tempo fa inoltre i custodi venivano più coinvolti: potevano partecipare alle mostre e alle gite scolastiche".
Dal punto di vista scolastico erano previsti piani di studi diversi con un numero maggiore di ore nelle materie di indirizzo, inoltre c'era a disposizione un'aula apposita per le foto oppure per la cottura dei materiali plastici. Ma con il tempo i lavori pratici vengono eseguiti sempre di più in digitale e si è dato spazio ai laboratori con i pc.
Ricordi ancora gli ex studenti? "Quando passo per strada - ci risponde - vengo riconosciuta da vecchi studenti del liceo, e io faccio fatica a riconoscere i volti che prima mi erano così famigliari. Loro incominciano a raccontarmi che hanno avuto un successo o che hanno una famiglia, a volte anche con dei figli". Anche i genitori degli alunni hanno un bel rapporto con Olga, che li accoglie e li aiuta quando vengono a scuola per un colloquio.
Ci ha raccontato molte storie, soprattutto di quando ha aiutato molti ragazzi con i suoi consigli. Mentre ci raccontava questi suoi ricordi, aveva un sorriso di nostalgia pensando a ogni bel momento che ha passato. Lavorando in questi anni ha potuto vedere diverse generazioni di mode cambiare anno dopo anno: ogni stile esprime il modo di essere e la originalità dei ragazzi.
Ma dopo tanti anni di servizio, chi ti è rimasto nel cuore? "Per me tutti sono allo stesso livello! Che non sa quale sia il più bello, ogni generazione ha un qualcosa da dare".
Virginia De Bernardis e Daniela Siriban
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