La musica italiana durante gli anni di piombo
Francesco de Gregori |
- La violenza, essa può esistere in varie forme. Può essere attuata dappertutto, anche nei momenti più inaspettati, per strada, al bar o a casa, non importa che tu sia un politico, un operaio o il Presidente della Repubblica, essa verrà comunque attuata.
C'è stato un periodo della storia italiana in cui la realtà sembrava solo una fallace visione, in cui anche i più 'intoccabili', le persone che vediamo tutti i giorni in tv, in strada, o a casa, furono colpiti dall' ondata di violenza che ha caratterizzato quegli anni. La denominazione 'anni di piombo' non è scelta per caso, si riferisce al piombo dei proiettili che furono scaricati, e ne furono scaricati molti. Gli episodi e gli eventi, inequivocabilmente violenti, che si attuarono tra la fine degli anni sessanta e gli inizi degli anni ottanta , si mossero in una situazione geopolitica del tutto nuova per l'Italia. Le stragi, le rivalità politiche, i sequestri, furono gli episodi terribili a cui il popolo italiano fu costretto ad assistere creando un clima di paura generale.
La reazione dei cantanti ed il messaggio della loro musica
Non si può negare che la musica, anche un pò inconsciamente, ha fatto e continua a fare da sfondo agli eventi più importanti della storia. Essa ha funto come 'riparo' per tante persone creando un immaginario musicale variegato costellato da tanti cantanti e tante visioni di essi, persone comuni che tramite la musica hanno espresso lo stato d'animo di un intero paese. Molti dei temi della musica degli anni di piombo hanno riguardato direttamente le violenze di quegli anni, esse fungevano come denunce e veri manifesti contro la violenza di tipo politica e sociale. Invece tanti altri cantanti preferirono continuare a cantare di temi comunque salienti socialmente come l'amore, il dolore, l'alienazione e molti altri.
I cantanti
Fabrizio de Andrè |
Gabriele Piccolo
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