Olivetti Valentine, un'icona del design

Fu una macchina per scrivere e un'icona di design ideata nel 1968 da Ettore Sottsass in collaborazione con Albert Leclerc e Perry A. King. 
L'idea era quella di una macchina portatile ed economica che si sarebbe potuta portare con comodità ovunque e alla portata di tutti. La Valentine o Rossa portatile, come venne chiamata, fu la risposta occidentale al fiorente mercato di macchine portatili di bassa qualità provenienti dal "Sol Levante": venne messa in produzione nel 1969 e dopo poco, nel '70, venne insignita del Compasso d'oro e nel '71 entrò a far parte della collezione permanente del Moma di New York. Pur avendo indubbiamente ricevuto un grande successo "artistico" non ebbe eguale successo da punto di vista economico, nonostante le previsioni di Sottsass, che parlava così della Valentine: "La biro della macchina per scrivere, da vendersi a mucchi”
La "rossa portatile" infatti, vendette tra gli intellettuali, ma non erano abbastanza affinché fosse un successo, economicamente parlando.
Tra le innovazioni principali che la valentine adotta troviamo l'utilizzo della plastica ABS in sostituzione al costoso alluminio, la comodità dell'oggetto che assieme alla custodia andava a creare un corpo unico in quanto la maniglia era integrata alla macchina stessa.
La Valentine è forse la prima macchina per scrivere che portatile lo è anche ai nostri occhi, ed è forse la sua vicinanza ai computer portatili di oggi che ci affascina così tanto.
Sulla storia dell'Olivetti, i suoi successi e la sua fine leggi anche: Davvero Olivetti doveva chiudere? Il racconto di un testimone 

Riccardo Bagnato

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