L'avventura dell'Ekleettico a Milano e la scoperta delle sociocromie
Pietà Rondanini-Michelangelo |
Arrivati a Milano, con le facce un po' assonnate, ma ansiose di scoprire cose nuove, ci siamo diretti al Castello Sforzesco con la possibilità di apprezzare la sua collezione permanente, sede di raccolte di scultura e oggetti d'arte tardo antica, medievale e rinascimentale.
Questa collezione spaziava dall'arte applicata dei suppellettili, all'armeria con diverse armature e armi che partivano dal tardo medioevo al 18° secolo, ma potevamo trovare anche diversi monumenti funebri e anche una sala completamente dedicata agli arazzi. Dopodiché abbiamo visitato la pinacoteca del
Castello. Una sala a parte era completamente dedicata alla Pietà Rondanini di Michelangelo.
Noi, ovviamente, essendo studenti di un liceo artistico, abbiamo osservato il tutto con occhio critico arrivando a conclusioni contrastanti, ma anche abbastanza condivise su alcuni aspetti. Purtroppo, a parer mio, è stato tutto non molto piacevole e deludente dal momento che l'allestimento era poco comunicativo e confusionario, inserendo poche didascalie e facendo una minima distinzione tra le cose più trascurabili dalle cose assolutamente da non perdere. Tuttavia il giro è stato molto scorrevole e veloce e non noioso.
Dopo un viaggio di prima mattina e dopo un lungo giro tra le mura del Castello Sforzesco, non potevamo non fermarci a fare una splendida e più che desiderata pausa al Parco Sempione, proprio accanto al Castello, che in periodo primaverile, si era riempito di incantevoli margherite, rese ancora più belle dalla splendida giornata.
La redazione dell'Ekleettico al Parco Sempione |
Torniamo a noi e al nostro giro!
Dopo aver pranzato, con la pancia gonfia, ci siamo incamminati verso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Durante la visita al museo ci siamo imbattuti su una delle mostre temporanee, intitolata "Sociocromie", che ho riscontrato davvero molto interessante decidendo di approfondire qualche aspetto dell'argomento.
La mostra è curata dal designer e architetto Giulio Ceppi, per ripercorrere 100 anni attraverso il colore, che diventa storia e fatto vissuto.
25 cromotipi raccontano eventi di natura politica, sociale, culturale e sportiva. Questa mostra nasce dalla convinzione che il tempo, come la mente, non sia conoscibile in quanto tale: esistono molteplici forme del tempo e la storia delle cose ci aiuta a scoprirle. Così è per la lingua, la parola, che lascia le sue tracce nel tempo, con la fortuna di certi modi di dire, legate allo zeitgeist e di cui risulta impossibile a volte capire la durata.
Allora siamo andati a ricercare questi 25 cromotipi, modi di descrivere e connotare eventi di natura politica, sociale, culturale, sportiva.
Tecnicamente le coppie che abbiamo identificato sono dei “cromonimi”, ovvero frasi in cui vi sono concetti della vita quotidiana espressi ricorrendo ad un colore che permette in modo figurato di rappresentare meglio la realtà.
Mostra Sociocromie |
Li hanno chiamati sociocromie, in quanto manifestazioni attraverso il colore di un fatto sociale, a tutti noto, per quanto espresso sempre con una natura metaforica o a volte metonimica.
Dopo aver osservato queste 25 sociocromie sono rimasta stupita dal fatto che il colore nero fosse ripetuto per ben sei volte, allora ho deciso di analizzare questo colore, per confrontare come nel corso degli anni questo colore venga associato diversamente alle cose, a volte in modo positivo, a volte anche in modo negativo, qui trovate la mia analisi.
Dopo aver osservato queste 25 sociocromie sono rimasta stupita dal fatto che il colore nero fosse ripetuto per ben sei volte, allora ho deciso di analizzare questo colore, per confrontare come nel corso degli anni questo colore venga associato diversamente alle cose, a volte in modo positivo, a volte anche in modo negativo, qui trovate la mia analisi.
Dopo un veloce e piacevole giro, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, abbiamo fatto un salto alla Basilica di Sant'Ambrogio a Milano che si trova proprio a due passi dal museo!
Dopo questa giornata intensa, ci siamo diretti alla stazione di Milano Centrale, ancora più stanchi di quando siamo arrivati, ma contenti di aver scoperto cose nuove e di aver respirato aria un po' diversa dal solito. E no, non c'era la nebbia!
L'Ekleettico vi saluta e vi aspetta per raccontarvi un'altra avventura!
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