Hurry Up Tomorrow #2: l'album perfetto per detestare l'R&B

Il progetto vanta ben 22 tracce, con un totale di 1 ora e 24 minuti e circa 8 featuring. Ascoltando Hurry Up Tomorrow con tutta la pazienza del mondo ho avuto due impressioni: la prima è che, in occasione della chiusura di una parte della sua carriera musicale, The Weeknd abbia fatto un riavvio totale della sua esperienza e si sia scordato come fare musica decentemente; la seconda è che, dal momento che gran parte delle canzoni gira attorno al suo rapporto con la droga, Abel abbia voluto dare una testimonianza diretta degli effetti degli stupefacenti con le sue produzioni improbabili.

Il fatto anche che nel disco non sia presente Dancing in The Flames, primo singolo uscito durante la promozione, in oltre 20 tracce lo considero criminale, soprattutto considerando tutta quella roba mediocre lì presente. Sì perché tutto quello che costituisce questo album, dalla durata, al numero di tracce, ai titoli delle tracce, alle produzioni, alle transizioni, ai campionamenti hip-hop e R&B, è fatto totalmente a casaccio. The Weeknd è ormai diventato quell'artista che seriamente pensa che per fare un album storico basti farlo durare 8 giorni, 3579 tracce e 9865 featuring.

Partirei col parlare delle transizioni, uno dei problemi principali dell'album. Non dico che non siano un elemento interessante da inserire all'interno di un progetto musicale, ma rendono l'ascolto noiosissimo. Oltre al voler seguire una storia ed arrivare al punto di essa seguendo ogni traccia, io mi ascolto un album per potermi ascoltare della buona musica nell'ordine che mi pare e quando mi pare. Se io mi ascolto una canzone che però non mi farà lo stesso effetto se non passo poi a quella successiva o prima a quella precedente, il senso di tutto allora dove sta?

Le transizioni sono però un problema minore, rispetto ai tre quarti della produzione totale del disco. Stiamo parlando infatti di produzioni che fanno sembrare l'R&B un ammasso di coretti vocali acuti fino al fastidio, che potresti sentire e approvare solo se sotto effetto di sostanze pesanti; che vengono applicate totalmente fuori contesto, per interrompere una certa atmosfera in cui il disco ti sta trasportando, solo per sembrare fico e innovativo. Forse, tutto sommato, come idea non è neanche sbagliatissima, se non fosse per un problema: che rendono l'ascolto pesante, poco credibile, fastidioso. Non escludo che l'idea di Abel fosse stata effettivamente appesantirne l'ascolto, per arrivare dritto al significato del progetto. Ciò però non ne toglie la bassa qualità. Se io mi registro i versi che faccio in bagno mentre vado di corpo e li metto su una canzone, forse riuscirò al fare capire all'ascoltatore la sofferenza che voglio esprimere, ma l'idea alla base e, soprattutto, la pratica resteranno terribili.

Questo si collega ad un altro problema che ho con il disco: tantissime persone lo hanno acclamato (evidentemente oggi se fai un disco lungo una settimana è già un capolavoro), persone che comunque posso capire, i gusti sono gusti. Ciò però non toglie che l'utilizzo di produzioni mediocri ed incoerenti non arricchiscono in alcun modo la carriera di The Weeknd. Hurry Up Tomorrow, negli anni a venire, non verrà ricordato quanto Starboy, quanto After Hours, quanto Beauty Behind the Madness.

Travis Scott, uno degli artisti presenti nel disco
Fidatevi che mi dispiace dire queste cose perché, nonostante tutto, il disco ha anche degli elementi positivi: alcune produzioni e testi sono probabilmente tra i migliori della sua carriera; i featuring sono azzeccati e non stonano troppo, vedi Travis Scott, Future e Lana del Rey; e soprattutto, al di là delle produzioni irritanti, Abel è quasi riuscito a testimoniare la voglia di avvicinarsi non solo ad un Rythim & Blues più "classico", vicino alle origini, ma anche alle radici sue, della sua famiglia e delle sue terre d'origini.

 Il problema, finora, è che per quanto io ami The Weeknd, la sua carriera e l'evoluzione di cui è stato protagonista, in 14 anni ha utilizzato sempre lo stesso genere e gli stessi temi. E' riuscito sempre a rimodellarli in qualcosa di diverso, e a dare l'idea di un evoluzione e crescita del personaggio. In fondo, però, è sempre stato attaccato ad un Rythim & Blues ogni volta ben prodotto, ma talmente sofisticato ed elettronico che stargli al passo è fin troppo complicato. I testi sono sempre stati una scusa per poter parlare di ragazze, s*sso, dr*ga, e sguazzo nell'oro. Il modo in cui ne parlo magari vuole far sembrare brutte queste cose. Non è vero, perché le sue produzioni precedenti sono riuscite ad avvolgermi nella sua musica ed il suo stile e ad avvicinarmi a lui tramite i suoi testi in cui spesso riuscivo a ritrovarmi. 

S-punk!!!

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