90 minuti nel giugno 1962: Cleo dalle 5 alle 7
Cinque in punto, 21 Giugno 1962. È il solstizio d'estate, e la cartomante vede in Cleo la morte.
Cleo esce, frastornata. Sono le 17:05. È ora di seguirla per i prossimi ottantacinque minuti.
Cleo dalle 5 alle 7, diretto da Agnes Varda, è un film del 1962 che ci mostra novanta minuti della vita della giovane "Cleo", una cantante emergente, prima di doversi recare in ospedale a ritirare i risultati di un esame. Strutturato per seguire senza salti temporali la protagonista nel corso della sua giornata, il film è diviso in "capitoli", quarti d'ora o poco più, che si susseguono con lo scorrere di attività che la giovane svolge.
Un film suggestivo, girato in bianco e nero con l'eccezione di alcune inquadrature della scena iniziale: la visione aerea delle carte della sciamana che racconta a Cleo la sua vita e, col senno di poi, prevede gli incontri e gli avvenimenti della giovane stella.
Il film è estremamente scorrevole e lascia una sensazione dolceamara che rimane per giorni, facendoti venire voglia di riguardarlo.
"Il film si snoda al presente, la macchina da presa non abbandona mai Cléo dalle cinque alle sei e mezzo. Se il tempo e la durata sono reali, lo sono anche i tragitti e le distanze. All'interno di questo tempo meccanico, Cléo sperimenta la durata soggettiva: "il tempo non passa mai" o "il tempo si è fermato". Lei stessa dice: "Ci resta così poco tempo" e, un minuto dopo: "Abbiamo tutto il tempo".
(Agnès Varda)
Per chi volesse godere di questa straordinaria regia e passare novanta minuti di bellezza e poesia, il film è disponibile gratuitamente su Raiplay:
Francesca Gado
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