Willy T. Ribbs, una storia di coraggio oltre le barriere del razzismo


Willy T. Ribbs, 1991 Indy 500
- Questa è la storia di Willy T Ribbs, primo pilota afroamericano ad aver guidato un' auto di Formula  Uno, durante gli anni più duri per la comunità      afroamericana, tra le lotte per i diritti civili.
Tra gli anni '50 e '60, in America, il razzismo era ben radicato nella società e da questo fenomeno non fu esclusa la Formula Uno; il sistema di segregazione razziale era alimentato dalle famigerate leggi “Jim Crown” che sancivano gravi segregazioni nei confronti della comunità afroamericana all’interno dei luoghi pubblici e privati.
Solo con la diffusione dei grandi movimenti di protesta (come quelli di Rosa Parks, Malcolm X, e Martin Luther King), le comunità afroamericane presero pienamente consapevolezza dei propri diritti. Tramite proteste pacifiche, marce (famosa fu la marcia di Washington del '63) e discorsi pubblici si cercò di arginare il fenomeno per estirpare il problema del razzismo e della segregazione, e si avviarono progressi nella società, sebbene il problema permanga ancora oggi.

Willy T. Ribbs nasce nel 1955 a San Jose, California. Fin da bambino, anche grazie a suo padre, che fu pilota amatoriale, sviluppò una passione incontrollata per la corsa e per i suoi protagonisti (come ad esempio Dan Gurney, famoso pilota dell’epoca).
Il nonno di Willy, proprietario di un grande ranch, provò più volte a distoglierlo dal suo sogno arrivando addirittura ad additarlo come un “idiota” e dicendogli più volte che non avrebbe mai potuto gareggiare.
Nel 1977 va in Inghilterra dove si distingue vincendo molte gare in Formula 4 con la casa automobilistica “Scorpion Racing”. A quel punto si prospettava l’occasione di salire di categoria e gareggiare in Formula 3, ma a causa degli elevati costi di iscrizione e per la mancanza di sponsor, è costretto ad abbandonare e torna negli Stati Uniti, a soli 22 anni.
Nel 1978 diviene un corridore della Formula Atlantic. Qui iniziano a nascere problemi riguardanti il suo colore della pelle: durante una gara a Talladega, in Alabama, le persone, alla vista di Willy, sputano in terra in segno di disprezzo, ma lui non si perde d’animo e risponde sempre con schiettezza; dopo questi avvenimenti, Willy subì addirittura minacce di morte.
Lasciata la Formula Atlantic lavora per un periodo nell’attività di suo padre, per poi tornare a gareggiare nella stesso campionato dove alla fine fu uno dei migliori. 

Nel 1982, grazie a Paul Newman, inizia a gareggiare per la casa automobilistica “Trans-Am”. Per la prima volta ha una grande occasione di emergere. Inizia una appassionante rivalità con David Hobbs, grande corridore di quegli anni, nonché icona della Trans-Am; nel suo primo anno in Trans-Am, Willy vinse molti premi.
Nel 1984, durante un allenamento un nuovo corridore appena entrato, Bob Lobenberg, manda fuori pista Willy. L’incidente scatena un violento litigio trai due che sfocia in un aggressione da parte di Willy a Bob. A causa di questo Willy venne licenziato.
Qualche mese dopo il licenziamento viene assunto dalla Ford Motor Company con cui vince molte gare. É in questo periodo che inizia a salire sulla sua macchina alla fine della gare per esultare vistosamente, caratteristica che lo contraddistinguerà per molto tempo.
La notorietà acquisita non andrà a genio a molte persone. Si diffonde il nomignolo uppity, presuntuoso. Il fatto che Willy sia un uomo di colore peggiora le cose.
Ma lui non si perde d’animo e risponde ancora una volta alle critiche con schiettezza.
Nel 1985, grazie al talent scout Don King, gareggia nella celeberrima Indianapolis 500, una gara molto complicata e piena di insidie. I suoi rivali fanno di tutto per sabotarlo, costringendolo infine a mollare la gara. Questo causerà molti scherni e prese in giro nei suoi confronti.
Nel 1986 torna nella Trans-Am; nello stesso anno mette piede, per la prima volta, su una macchina di Formula Uno.
Nel 1991, diviene il primo uomo di colore a qualificarsi per l’Indianapolis 500 dove correrà una seconda volta nel 1993. Grazie alla qualificazione del 91 Willy rompe definitivamente le barriere razziali all’interno della Formula Uno.
Concluderà la sua carriera nel 2001 nella San Bernardo County 2001.
Consiglio la visione del film-documentario "Uppity" che descrive la storia sportiva  di Willy, coinvolgente ed emozionante. 
Ecco un assaggio per i più curiosi: https://www.youtube.com/watch?v=XKwfDjfO9Pw&t=53s

Gabriele Piccolo

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