''Symbiotic places'': intervista ad Araiké Treccani Da Silva

Treccani Da Silva, artista ed ex studente di Battistine, in un ritratto di Martin Quirock

- Araiké Treccani Da Silva, questo è il nome del giovane artista italo-brasiliano attualmente stabilito a Berlino, che dal 16 marzo al 12 aprile 2024 ha esposto la sua mostra "Symbiotic places" in Via dei Giustiniani. Da sempre interessato al mondo dell'arte, si iscrive nella nostra scuola per il liceo, frequentando l'indirizzo di arti figurative al triennio. 
Volantino all'inizio della mostra
La mostra va ad esplorare il rapporto simbiotico che c'è tra l'uomo e la natura, un rapporto ambiguo tra rispetto e sopraffazione, lotta e danza.
Il giovane artista realizza le sue opere con materiali che simboleggiano uomo e natura, ad esempio utilizza il legno che è un materiale organico per simboleggiare la natura e dei pezzi di ingranditore in ferro che hanno una forma geometrica e quindi antropica.
Noi dell'Ekleettico lo abbiamo incontrato alla mostra per fargli una speciale intervista dove attraverso alcune sue opere spiega i diversi tipi di simbiosi che possono esserci tra uomo e natura:
''C'è la simbiosi mutualistica, in cui sia il simbionte sia l'ospite traggono un vantaggio l'uno dall'altro, poi c'è il commensalismo dove uno solo ne trae vantaggio mentre l'altro ne rimane in differente, infine vi è il parassitismo dove il simbionte toglie energia all'ospite. Nel rapporto tra uomo e natura i chiedo ''Siamo noi gli ospiti? Siamo noi i simbionti?  In questa mostra ho cercato di esplorare il rapporto tra uomo e natura, in continuo cambiamento, attraverso opere molto diverse tra loro e di diverso materiale.''

Testa di Prometeo
''Per esempio, tra le ultime opere che ho realizzato - continua Araike - ce n'è una realizzata con pietra lavica, che ho trovato in Brasile. (''Testa di Prometeo''). Questa pietra va a parlare del fuoco, un elemento fondamentale per il Brasile, proprio per i caratteristici ecosistemi del paese che hanno bisogno del fuoco per rigenerarsi e che subiscono ora un forte disequilibrio sia a causa della dittatura degli anni '70, sia a causa del cambiamento climatico, quindi comunque a causa dell'uomo. Infatti, da questo punto di vista siamo i parassiti.
In altre opere, però, cerco di portare magari una visione più onirica, come nel dipinto ''Post Antropocene'' in cui la natura diventa architettura, quindi non una natura che riappropriandosi dei propri spazi distrugge ciò che abbiamo lasciato ma invece ne diventa parte, trasformandosi.''

Post antropocene
''Invece, in ''Amore e Psiche'' ci sono due elementi, 
uno maschile e uno femminile, una rappresentazione binaria, di due opposti che diventano uno.''

Araiké Treccani Da Silva ci ha spiegato così il senso della mostra. La nostra curiosità però ci ha spinto a fare domande non solo sull'opera dell'artista, ma sul percorso che ha intrapreso per diventarlo. Percorso che è partito proprio dalle nostre aule.

Come mai hai scelto l'artistico figurativo? E' cominciato tutto forse perché vengo da una famiglia tutta di pittori, scultori, quindi diciamo che mi hanno sempre un po' spronato e questo è un fattore. E' stato decisivo poi il mio insegnante delle medie che mi ha sempre incoraggiato e mi ha raccomandato di frequentare l'artistico. La scelta dell'indirizzo figurativo è stata invece influenzata dal fatto che fosse quello dove in genere si disegna di più, poi ho sempre pensato che fosse l'indirizzo più versatile''


E che peso ha avuto questa scelta nel tuo percorso formativo?
Penso che l'artistico sia un'ottima scuola se uno è davvero motivato e ha degli obiettivi, anche figurativo penso sia un ottimo indirizzo per quanto riguarda l'aspetto accademico, poi anche rispetto alle scuole all'estero, noi partiamo con un vantaggio in più; se dovessi fare una piccola critica, direi che un problema sarebbe proprio quello delle lingue, che i nostri diplomati non conoscono abbastanza. Comunque io sono stato molto fortunato, ho avuto degli ottimi professori tra cui Nicola Bucci e Fabrizio Dieci, che sono stati per me fondamentali oltre che dei punti di riferimento.


Amore e Psiche
Cosa consiglieresti a degli studenti che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro dell'arte? 

Uscire dall'Italia, ma non per forza per sempre, anche solo uscire e fare un esperienza di un anno. Io ho fatto un anno in quarta liceo in Inghilterra ed è stato molto formativo sia per uscire dalla routine e poter riflettere su quello che volevo essere, ma soprattutto per apprendere una lingua straniera, ecco, quello penso sia fondamentale.''

Qual è il ricordo più bello che hai del tuo periodo al liceo? Ne ho avuti tanti ricordo ma il più buffo è stato quando una volta in seconda liceo ho bossato scuola, dimenticandomi che mia madre quel giorno aveva il colloquio con gli insegnanti. Mi sono dovuto fiondare a scuola alle chiamate di ''dove sei??'


Possiamo quindi dire di aver partecipato con piacere all'esposizione e di avere con altrettanto piacere avuto la possibilità di confrontarci con un ragazzo che ha deciso di intraprendere la strada dell'arte partendo proprio dalla nostra scuola!
Per i lettori che sono curiosi di approfondire e conoscere meglio questo giovane artista, lasciamo qui il link del suo sito web ma potete anche cercarlo su Instagram per rimanere sempre al passo
con le novità, all'username @araike_dasilva!

Vittoria Logozzo e Maria Bera

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