Il progetto di comunicazione teatrale al Klee-Barabino
L'Ekleettico è andato a scoprire che cosa succede negli altri percorsi del Progetto Agorà, ovvero il progetto della nostra scuola finanziato dall'investimento europeo Next Generation EU e che ha preso il via nell'anno scolastico 2023-24. Iniziamo il nostro viaggio da qui...
"Capire i propri limiti e paure, e quali segnali lanciamo attraverso il nostro corpo, la parola è bandita... Abbiamo dovuto metterci in gioco in un contesto in cui giocavamo con il corpo, legati dal rispetto del corpo altrui". Così iniziano i racconti delle professoresse Campanella e Enriotti, che hanno organizzato e gestito il corso extrascolastico di Teatro, inteso come "Un nuovo modo di vedere la scuola, non più un ambiente chiuso nel programma scolastico, bensì una novità per esplorare le proprie capacità".
Ad oggi il primo ciclo è già stato concluso, ciò ha permesso a noi della redazione di approfondire questo corso e di intervistare alunni e professori. L'obiettivo del corso non è semplice, non si tratta di imparare a recitare, ma di scoprire se stessi e le relazioni con altri attraverso nuove metodologie e dinamiche. Un concetto diverso da quello che si potrebbe pensare sul teatro, un laboratorio privo di parole che mette in prima linea le capacità che i ragazzi hanno scoperto grazie ai più disparati esercizi.
"Abbiamo fatto dei laboratori molto interessanti basati sulla fiducia e l'inventiva, delle prove che a fine lezione ci lasciavano parecchie soddisfazioni personali - dice Rebecca Cirio una delle studentesse coinvolte - All'inizio è stato difficile poiché è comunque un mondo nuovo mai esplorato”. Anche se all'inizio poteva sembrare difficile, poi il clima sereno e le persone hanno permesso di rompere il ghiaccio e di creare nuove amicizie: "Gli esercizi sulla fiducia mi hanno insegnato a relazionarmi meglio con il mio corpo e con quello altrui", aggiunge Fabiana Virzi. Così raccontano le due alunne che narrano l'esperienza in prima persona. La presa di coscienza della corporeità ci sembra un concetto scontato ma in realtà, se esplorato a fondo, è veramente complicato e queste sessioni hanno fatto rendere conto ai ragazzi sia del proprio linguaggio corporeo - interconnesso con spazi e pensieri - sia di quello altrui. Del resto le espressioni del corpo sono un diretto collegamento con il nostro pensiero e quindi seguendo questa logica, come devo muovermi per non far sentire a disagio la persona con cui interagisco? Così pensavano gli studenti.
Proprio grazie a queste riflessioni i ragazzi hanno fatto una full immersion tra i più disparati esercizi di movimento e coordinazione. Prove come: "Il pendolo" mettono in relazione quello che abbiamo appena detto: un cerchio formato da cinque persone e una in mezzo che si deve lasciar trasportare dagli altri all'interno del cerchio, dandosi il cambio poi a vicenda e così via. Essenziale la fiducia che serve per trasportare il "pendolo" tra i partecipanti senza cadere.
Un altro esercizio è "L'oblio" così chiamato perché i ragazzi devono destreggiarsi a passare in direzioni opposte su una linea unica posta a terra cercando di far passare l'altro, collaborando e non mettendo in difficoltà il proprio compagno e cercando di evitare l'oblio (che sarebbe il pavimento). Un punto che ci teniamo a sottolineare noi della redazione è che questa tipologia di laboratorio è adatta a tutti ed è uno spazio importante anche per chi ha difficoltà di espressione attraverso la parola.
Questi laboratori hanno portato infine a realizzare uno spettacolo finale tenutosi a Sestri Ponente al Teatro Akropolis il 16 Dicembre. L’Ekleettico c’era. Non sapevamo cosa aspettarci, l'unica cosa di cui eravamo stati informati è che sarebbe stato qualcosa di diverso da un solito spettacolo di teatro, sia per le modalità che per il significato della performance. Alla fine di quelle ore quello che ci è rimasto è soprattutto l'impegno dei ragazzi teatranti, che ci hanno a tratti incuriosito e a tratti colpito.
Ci sembra giusto spendere infine due parole su quello che la professoressa Campanella ha detto in merito al concetto di scuola che questi nuovi corsi vogliono promuovere, idee che poi la professoressa Enriotti ha condiviso. "Creare un punto di riferimento anche al pomeriggio, non solo più la mattina, uno spazio aperto agli studenti per lo studio e il piacere della scuola. Ebbene queste esperienze pomeridiane si spera possano offrire una visione della scuola più ampia, aperta all'apprendimento anche attraverso percorsi informali e nuovi modi di mettersi in gioco interessanti”
Ivan Salice e Irene Feola
Commenti
Posta un commento
Che ne pensi? Lascia un commento!