Mi sento amareggiato...

Friedrich,Viandante sul mare di Nebbia                 
Mi sento amareggiato, sconfitto e provo un forte sentimento di rabbia. Sono come un viandante senza luogo né tempo o come uno straniero, incompreso ed estraneo.
Non riesco nemmeno più a ragionare con obiettività, in quanto l'indignazione che provo mi accechi e offuschi. Dopo mesi di duro lavoro e dedizione, oggi il conte di Castel d'oro mi ha ridicolizzato e denigrato, davanti a tutta la corte, per il dipinto che le mie povere mani hanno prodotto per lui!
L'ha considerato, sue testuali parole, "malfatto" e "squallido"! Come si è permesso, io mi chiedo, di screditare la mia opera e di infangare il mio nome d'artista davanti a tutti. Inutile dire che me ne sono andato via subito, sì sì ho preso la mia roba e con disprezzo ho afferrato il quadro provando rabbia, e non nego, anche tristezza e senso di inferiorità. Mi sembra una follia che il mio lavoro privilegiato e oserei dire divino sia negli ultimi tempi così disprezzato e messo ai margini.
Addirittura mi sono sentito dire che il mio compito era quello di intrattenere e divertire! Ora voi vi starete chiedendo che cosa io abbia rappresentato nel quadro per essere così disprezzato. Niente ritratti non riusciti o tecniche assurde mai viste prima, ma un semplicissimo paesaggio di montagna, nel modo più semplice pensabile: un monte e qualche albero che lo ricopre. Ma sta qua la vera bellezza, nella natura. Il conte a ciò proprio non ci è arrivato, ma sai cosa? meglio così! Non tutti riescono a cogliere quel senso di magnificenza che solo dinanzi alla natura l'uomo riesce a provare.

Ora mi ritrovo proprio qua, nella mia vera casa, lontano da tutti e tutto, con nessuno che mi ridicolizza o giudica e finalmente mi sento meglio. Il senso di collera ad ogni passo e sguardo a questa bellezza naturale svanisce, lasciando posto a un senso di pace misto a malinconia e mi sento compreso. Davanti a me uno strato di nebbia ricopre tutto, scoprendo solo qualche monte in lontananza e decido di avvicinarmi per ammirare meglio.
Sollevo lo sguardo e semplicemente osservo con i miei occhi e ammiro questa immensità. Osservo come il conte non ha saputo fare e vorrei che venisse qua anche lui e che si sentisse ridicolo lui ora, davanti a questo spettacolo, perché è così che lui mi ha fatto sentire. Il senso di pace che provo è turbato solo da un senso di perplessità verso la società che si sta creando: è veramente inutile il mio lavoro d'artista? Ho tanti dubbi e il mio sguardo è perso, assente.
Per questo motivo abbasso leggermente la testa, come se questi pensieri tornassero ad appesantirmi fisicamente. Ma all'improvviso vedo un immenso dirupo che sta sotto di me, non pensavo fosse così profondo e spaventoso! Provo paura ma anche conforto perché quei pensieri svaniscono subito e finalmente contemplo senza angosce che mi offuscano la vista.

Roberta Paiuzza

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